Alcune note sul progetto Portali

Gianluca Gualducci con aggiunte di Fabio Vitali

Per una definizione di "portale web"

Il termine "portale", per quanto relativamente recente, è uno dei più utilizzati (e spesso abusati) tanto dai profani quanto dai professionisti di Internet. Non è infatti possibile ottenere una unica e comunemente accettata definizione di "portale web" senza incappare in una lunga serie di contraddizioni e lacune.

Confrontando più fonti si è ottenuto di poter identificare il portale con un servizio che opera da mediatore di informazione (infomediario) a favore degli utenti della Rete, permettendo a questi di raggiungere tramite un particolare punto di ingresso nella Rete una grande quantità delle risorse esistenti. Un portale è sostanzialmente un aggregatore di informazione che offre un servizio di navigazione sul WWW facilitando il lavoro di ricerca: nati come evoluzione dei motori di ricerca, i portali hanno associato agli strumenti tipici di questi (search engines e categorizzazione delle informazioni) altri servizi, informativi e non, allo scopo di proporsi come accesso preferenziale e guida per la navigazione via Internet.

Sulla base delle modifiche apportate negli ultimi tempi ai portali più famosi e trafficati sono state individuate due tendenze di sviluppo che interessano questa particolare categoria di siti web: da un lato si ha uno sforzo verso la sempre maggiore integrazione dei servizi di navigazione, sviluppo in questo della funzione prima dei motori di ricerca di cui i portali sono i discendenti; dall'altro si assiste ad un passaggio da un'ottica di offerta di contenuti di stampo generalista (quindi molto variegata e, idealmente, onnicomprensiva) ad una di posizionamento di dominanza in un settore di nicchia, con obbligo quindi di una notevole specializzazione.

Tale sviluppo è dettato dai vincoli propri del medium Internet: questo si fonda sul precetto della "libertà dell'utente" intesa (anche) come obbligo di non canalizzare e limitare eccessivamente i possibili percorsi all'interno del mare magnum delle risorse disponibili. Di conseguenza è inevitabile considerare che la disposizione dei contenuti presenti sulla Rete e le varie possibilità di raggiungerli devono costituire una configurazione specifica per questo medium senza necessariamente adeguarsi a realtà preesistenti solo per questioni di analogia funzionale. Un esempio per chiarire meglio: spesso si è sentito dire che Internet assomiglia ad un supermercato, poiché è possibile muoversi al suo interno (più o meno) liberamente e prendere i prodotti-contenuti che interessano. Il modello-supermarket è legato alle caratteristiche proprie di una logistica fisica, la quale prevede una ripartizione dei capitali e degli spazi espositivi (tipicamente beni cosiddetti scarsi, cioè limitati) in maniera da favorire la compresenza di tante marche e prodotti, ognuno in quantità limitata (interesse all'ampiezza di gamma) oppure di poche marche e pochi prodotti ma ognuno in grande quantità (interesse alla profondità dell'assortimento).

Internet, nella cui realtà spazi e capitali non sono beni altrettanto scarsi, adotta invece una logistica cognitiva che prevede che si rispetti l'imperativo dell'assortimento totale, sia nella direzione della ampiezza di gamma sia in quella della profondità dell'assortimento stesso. Su questa base è possibile operare una prima distinzione tra meta-portali (o megaportali), essenzialmente generalisti, e portali di secondo livello: i primi garantiscono l'accesso orizzontale (nel senso di ampiezza di gamma) ai secondi, che invece offrono contenuti e servizi specifici e specializzati.

I meta-portali

I meta-portali sono le realtà che più comunemente e diffusamente vengono definite con il semplice termine "portali": si tratta dei grandi punti di ingresso alla Rete e ricerca di informazione quali, per limitarci all'Italia, Virgilio, Kataweb, Arianna. La natura profit di questi servizi impone loro di raggiungere la maggiore quota di mercato possibile, intesa come numero effettivo di utenti contattati. Per riuscire in questo effetto incollamento del visitatore i meta-portali hanno tutti cercato di espandersi rispetto alla propria logica posizione all'interno della filiera informativa via Internet: da un lato si assiste ad iniziative di integrazione a monte, così da catturare il più presto possibile l'utente; dall'altro ad un'integrazione a valle, in modo da trattenerlo quanto più a lungo possibile. In questo modo aumenta non solo il numero dei visitatori ma anche la conoscenza che il gestore del portale ha dei loro profili; questo permette:

  1. di raggiungere e mantenere economie di scala;
  2. di aumentare gli introiti pubblicitari per il circolo virtuoso dell'aumento dei contatti e del conseguente aumento del reach premium price (il valore di un contatto su un sito ad alto volume di traffico è maggiore di quello di uno in un sito poco visitato);
  3. di far crescere la notorietà e l'immagine di marca.

La necessità di aumentare la fedeltà dell'utente al portale ha generato due fenomeni:

  1. molti gestori dei portali si sono in breve tempo proposti anche come Internet Providers, spesso con costi inferiori o nulli rispetto all'offerta del mercato (strategia di integrazione a monte);
  2. a fianco dei normali servizi di aggregazione di informazione esterna tipici dei portali sono state inserite applicazioni di altra natura che stimolano il ritorno e la permanenza dell'utente presso il meta-portale. Tra queste vanno citati:

Portali di secondo livello

Sotto questa dicitura vengono riuniti tutti portali che non rientrano nella categoria meta-portali, ma da questa definizione "in negativo" vengono accomunate realtà sfaccettate e differenti. Si è detto che questi portali hanno preferito uno sviluppo verticale, con particolare attenzione alla profondità dell'assortimento dell'informazione; la tipologia qui riportata si basa sul tentativo di differenziare

Modalità di realizzazione

Considerata la grande varietà di temi, pubblici e risorse che rientra nell'universo-portali non stupisce che altrettanto varie siano le realizzazioni di questi siti. A tutt'oggi non esistono modelli comunemente accettati per quanto riguarda la forma e la struttura dei portali, anche se le tecniche utilizzate dai più anziani e trafficati tra questi stanno assurgendo al ruolo di standard de facto sulla Rete. Un esempio è quello della scelta della "profondità" dei link presenti sull'homepage: la categorizzazione in directories degli argomenti a cui il portale rimanda è uno strumento particolarmente utile per aiutare l'utente nella ricerca (tralasciamo qui gli inevitabili problemi di labelling) e nessuno può pensare ad una homepage che si affidi per la navigazione al solo motore di ricerca. Ma sono molti gli esempi di estremizzazione di questo concetto, per cui si hanno homepage che (seguendo l'esempio di Yahoo) per ogni directory riportano una più o meno lunga lista di quanto viene raggruppato sotto tale etichetta, rendendo cliccabile ognuno di questi item. In questa maniera si ottiene una homepage che permette una navigazione rapida attraverso shortcuts a più livelli di profondità nella struttura del sito e che limita la possibilità di ingannarsi sui reali contenuti di una directory, ma al tempo stesso si rischia di creare homepages eccessivamente confusionarie ed eccessivamente lunghe (è dimostrato che i link raggiungibili solo attraverso uso della scrollbar sono anche i meno visitati, quindi ad un aumento della funzionalità si oppone un minor uso delle potenzialità stesse). Questo per significare che nessuna soluzione è mai la migliore in assoluto, indipendentemente dal contesto a cui viene applicata e dalla modalità di realizzazione.

In generale è possibile delineare alcuni consigli che i professionisti e i critici del Web hanno indicato a proposito di siti di larghe dimensioni deputati a favorire l'aggregazione e la canalizzazione delle informazioni:

La struttura del portale

La struttura di navigazione è l'aspetto più importante nella creazione di un portale. Un portale deve al tempo stesso incoraggiare l'esplorazione (attività di lunga durata e senza meta precisa, basata sulla curiosità, ma di facile interruzione nel caso l'attenzione sia stata distratta e la curiosità non sia stata alimentata) e la ricerca (attività di breve durata e fortemente mirata, basata sul bisogno, difficilmente distraibile ma fonte di grande insoddisfazione se inconcludente). La struttura del portale, dunque, deve fornire stimoli continui al curioso e al contempo una guida chiara ed evidente a chi sta cercando informazioni specifiche. Non si deve pensare inoltre che il motore di ricerca possa soddisfare in ogni caso questo secondo tipo di utenti, poiché spesso l'informazione cercata non è facilmente esprimibile con una query, ma richiede un percorso per approssimazioni successive fino all'identificazione della fonte di informazione migliore.

Un portale deve allora organizzare la struttura interna delle informazioni secondo criteri facilmente comprensibili al pubblico ma che al tempo stesso ne incoraggino l'esplorazione. Tipicamente, l'organizzazione della navigazione del sito rifletterà in maniera più o meno stretta la divisione in sotto-argomenti dell'argomento principale del sito, fornendo sezioni diverse ma collegate per ciascun sotto-argomento. Avremo allora una struttura simile alla seguente:

La home page generale rappresenta il punto principale di accesso al sito e raccoglie informazioni e titoli provenienti da tutte le sezioni del sito. La home page può essere paragonata alla prima pagina di un quotidiano: una selezione delle notizie più importanti, e, di ciascuna, l'inizio di un articolo o un breve testo che rimandi all'articolo completo nelle pagine interne. Alla home page possono essere associate ulteriori pagine di navigazione, collezione o riorganizzazione delle informazioni ancora sostanzialmente indipendenti dalle varie sezioni.

Quindi compaiono copie in minore della struttura già vista, una per ogni sezione. Di nuovo una home page, e di nuovo, a seconda della complessità della sezione, zero o più pagine di navigazione. Queste pagine danno quindi accesso alle pagine contenenti le informazioni vere e proprie, che possono anche essere condivise tra più sezioni diverse. I documenti stanno dunque nella base documentaria e non "appartengono" ad una sezione, ma le sezioni forniscono loro un percorso d'accesso, e in certi casi anche più di uno.

Insieme a questa struttura vagamente gerarchica esiste poi una contro-organizzazione di collegamenti ipertestuali, una nuvola di link che connette in maniera assolutamente libera e ad hoc home page, home page di sezioni, pagine di navigazione, documenti della base documentaria ed ogni altro tipo di informazione si ritenga utile presentare, inclusi siti e pagine al di fuori del portale.

Il progetto

Si richiede di realizzare un portale (di qualunque tipo tranne Corporate) usando tecnologie XML e XSL, su qualunque architettura di server. Il portale dovrebbe diventare una fonte autorevole di informazioni e link sull'argomento di riferimento, ed essere in grado di sostituirsi in maniera credibile ad altre risorse simili presenti in rete. Si richiede non un prototipo, ma un vero e proprio servizio funzionante.

Di particolare importanza è il supporto di tutti i browser (usate come browser di riferimento: Internet Explorer 5.5 per Windows, Netscape 4.7x per Linux, e Lynx) e lo sfruttamento, in ciascuno, delle caratteristiche tecniche più appropriate: JScript, CSS, XML e XSL per IE 5.5, CSS e Javascript per Netscape, solo testo per Lynx.

I portali verranno valutati relativamente ad interesse, navigabilità, autorevolezza (a sua volta composta da completezza, profondità, esattezza), utilità, estetica.

Almeno una settimana prima dell'esame bisognerà spedire per posta elettronica a fabio@cs.unibo.it una relazione che comprenda l'URL del portale, ed una descrizione dettagliata delle decisioni tecniche prese e della struttura di navigazione realizzata.