Alcuni suggerimenti per la redazione e la
presentazione della tesi di laurea
Paolo Ciancarini
Dip. di Informatica
Univ. di Bologna
Sommario
Le nostre Lauree triennali e magistrali in
Informatica sono titoli rilasciati dallUniversit degli Studi di Bologna; il Regolamento di
Facolt stabilisce alcune norme formali
che regolano il rilascio di tali titoli.
Questo documento intende aiutare gli studenti dei
Corsi di Studio triennali o magistrali a scegliere, redigere e presentare
una tesi (o "dissertazione") in linea con gli standard usuali.
I suggerimenti che daremo sono formali, cio tipografici o editoriali e
comunque sul processo di sviluppo del "prodotto" tesi.
Il contenuto della dissertazione resta affidato per ovvi motivi alla creativit del
candidato ed alla sensibilit del suo relatore.
Quando e a chi si chiede una tesi
La tesi il documento finale del periodo che lo
studente ha trascorso all'Universit. La tesi viene richiesta dallo studente di
solito quando gli mancano uno o al massimo due esami.
La tesi ha un valore in crediti, che vengono
conseguiti quando si supera la prova finale (discussione della tesi). In molti
casi una buona idea combinare il tirocinio con la dissertazione di laurea,
tuttavia le due attivit sono sempre distinte e soggette a verifica separata.
La tesi pu essere chiesta ad un qualunque docente del
proprio Corso di Studi. Di solito il candidato interpella per primi i docenti
dei corsi che lo hanno interessato maggiormente. La richiesta riguarda di
solito un argomento generico che lo studente chiede al docente di esplorare
(es. tesi su "complessit di algoritmi crittografici" oppure su
"progetto di applicazioni in XML"). Se lo studente ha interessi
specifici pu essere anche lui a proporre un argomento specifico. In
particolare, questo spesso il caso delle cosiddette tesi esterne, ovvero svolte in istituzioni
o aziende. Da notare che il docente non ha obbigo di assegnare una tesi a
chiunque gliela chieda.
Se il lavoro di tesi si svolge nell'ambito di una
istituzione esterna o azienda commerciale, ci saranno due relatori: un relatore esterno (dipendente di tale
istituzione o azienda) ed un relatore interno (un docente del Corso di Laurea).
La tesi un lavoro originale e personale (la legge
italiana punisce sia il plagio che la mancanza di impegno personale). Tuttavia,
ammesso sviluppare la tesi in collaborazione con un'altra persona anch'essa
simultaneamente candidata alla laurea, purch le due dissertazioni alla fine
siano differenti in modo sostanziale.
Per i nostri Corsi di Studio ammesso scrivere la
tesi in lingua inglese.
A volte i miei studenti mi chiedono cosa debbono
"dare per scontato" quando scrivono la tesi; in altre parole, a chi
devono rivolgersi idealmente durante la fase di stesura della tesi. Premesso
che l'autore della tesi lo studente, quindi ogni responsabilit stilistica e
di contenuto sua, il mio consiglio molto semplice: siccome il principale
(forse unico!) lettore sar il relatore, devono scrivere per lui (cio per
me!). Questo significa che possono dare per scontate alcune cose, per esempio
quelle che tipicamente vengono insegnate nel corso di laurea, soprattutto nei
corsi che insegno io.
Sono stati scritti interi libri sull'arte di scrivere
tesi di laurea. Il pi classico quello di Umberto Eco ("Come si fa una
tesi di laurea", Bompiani): stato scritto per i laureandi in discipline
umanistiche, ma la gran parte dei suoi consigli sono validi anche per i nostri
studenti. Procuratevelo e leggetelo all'inizio del processo di sviluppo della
tesi (NB: per i miei tesisti questo un obbligo). Un libro piu' recente e
quello di Emilio Matricciani ("La tesi scientifica", Paravia 2000).
1 Strumenti
Per scrivere la tesi si usa un qualche programma di
elaborazione di testi. Qualsiasi programma va bene, purch lo si usi con
consapevolezza: in altre parole, importante avere a disposizione il manuale
del programma e familiarizzare bene con lo strumento che si usa.
L'uso di strumenti automatici di impaginazione, siano
essi formattatori sofisticati come LaTeX, o macrocomandi di word processor
(detti ad esempio stili in Microsoft Word) caldamente consigliato.
Se si usa LaTeX e si scrive in italiano conviene usare
lo stile "book" con i comandi capaci di spezzare le parole usando la
sillabazione italiana (ovvero il package Babel con opzione Italian).
Alcuni studenti producono oltre alla dissertazione di
laurea anche un sito WWW che "accompagna" lo sviluppo della tesi.
un'ottima idea: provate a gestire tutta la documentazione di tesi in HTML o in
.pdf nel vostro sito Web. Ai miei studenti al termine della tesi chiedo anche
una versione su CDROM di tutto il materiale prodotto.
1.1 Impaginazione
Esiste un formato standard per le tesi presso la
nostra universit, che detta in pratica il numero e la larghezza di righe per
pagina (numero: 32-35; larghezza: 65-70 caratteri), ed il fatto che le tesi vanno
stampate fronte-retro. Sulla seconda pagina (frontespizio) vanno elencate 5
parole chiave per caratterizzare il contenuto della dissertazione: in genere
vengono concordate con il relatore poco prima di consegnare la tesi finita in
segreteria.
Esistono alcune convenzioni molto precise sulla forma
dei titoli delle varie parti della tesi: chi usa lo stile LaTeX si trover le
convenzioni predefinite.
Per chi usa un altro programma, una delle convenzioni
pi diffuse la seguente:
1 PER I CAPITOLI USARE CARATTERE MAIUSCOLO IN
GRASSETTO
1.1 Per i paragrafi principali usare
caratteri minuscoli in grassetto
1.1.1 Per i paragrafi secondari usare
caratteri minuscoli in corsivo
Notare che i numeri indice non terminano con un punto.
E obbligatorio che la prima pagina di ogni capitolo
sia a pagina dispari, anche a costo di lasciare bianca la precedente pagina
pari (in LaTeX la cosa gestita automaticamente).
Per i paragrafi non numerati si possono usare
caratteri minuscoli in grassetto oppure caratteri minuscoli in corsivo in
quanto la differenza nei caratteri e nella dimensione sufficiente a creare
uno stacco.
Le grandezze dei caratteri per il numero delle pagine
e per gli indici nelle notazioni matematiche sono di solito di grandezza
inferiore a quella usata per il testo.
Linizio dei paragrafi pu essere evidenziato con il
rientro del rigo o con una riga bianca; una volta fatta una scelta non cambiare
la decisione nel seguito del testo.
1.2 Fonti tipografiche
opportuno fare un uso parsimonioso della variet di
fonti tipografiche disponibili e delle relative varianti; in particolare sono
da evitare caratteri bordati e ombreggiati che rendono di solito il testo
illeggibile perch sono adeguati solo per fonti di grande dimensione.
Vi suggerisco di utilizzare poche fonti tipografiche,
ed in modo consistente: una per il testo (ad es. Times), una diversa per i
titoli (ad es. Helvetica), una per i simboli matematici (ad es. Symbol) e una
per simulare la scrittura di stampanti per inserire ad esempio programmi
all'interno di un testo (ad es. Courier).
2 Ortografia
Lortografia delle parole scritte nella tesi
importante; la presenza di errori ortografici nella versione finale denota
sciattezza e causa una penalizzazione nella valutazione.
meglio non essere pigri: consultare il vocabolario
quando si in dubbio sulla forma (e sul significato!) delle parole che si
vogliono usare. Molti programmi di elaborazione di testi sono dotati di
correttori ortografici: usateli!
2.1 Accentazione
Su 'a', 'i', 'o', 'u', l'accento sempre grave (
). Su 'e' usare l'accento acuto (), eccetto nei seguenti casi: , cio,
caff, t e la maggior parte dei nomi propri (Giosu, Mos, ecc.) e pochi altri
casi (da controllare sul vocabolario).
L'accento tonico obbligatorio sulla parola princpi.
2.2 Apostrofo
L'articolo indeterminativo maschile "un" non
mai seguito dall'apostrofo. L'aggettivo "qual" non mai seguito
dall'apostrofo n al maschile n al femminile.
2.3 Abbreviazioni
Limitare l'uso delle abbreviazioni. Esse devono essere
fatte solo nelle enunciazioni bibliografiche, nelle tabelle e nei rimandi tra
parentesi.
Abbreviazioni ammesse:
cap. per "capitolo" e capp. per
"capitoli".
vol. per "volume e voll. per
"volumi"
fig. per "figura" e figg. per "figure"
n. per "numero" e nn. per
"numeri"
p. per "pagina" e pp. per
"pagine"
par. per "paragrafo"
tab. per "tabella"
ecc. per "eccetera" (mai preceduto
dalla virgola; non usare etc.)
Queste parole si abbreviano solo se sono accompagnate
dal numero a cui si riferiscono (es.: "vedi cap. 12"). 'Vedi' di
regola non si abbrevia e si preferisce a cfr.
'Ad esempio', si abbrevia 'ad es.' solo in parentesi,
mai nel corso del testo.
Le abbreviazioni di misure sono considerate come
simboli e non richiedono il punto finale e non si declinano al plurale (Kbyte,
e non Kbytes).
2.4 Corsivo
Usare il corsivo solo per le parole e locuzioni
straniere (compreso il latino) insolite. Poich ormai certi termini stranieri
stanno entrando nell'uso corrente italiano, si lasciano spesso in tondo. In
ogni caso, se un termine straniero ricorre con frequenza si mette in corsivo
solo la prima volta.
Vanno in corsivo:
titoli di libri e i nomi di riviste o giornali
(ricordarselo quando si compila la bibliografia! LaTeX gestisce questa
convenzione automaticamente);
lettere che indicano grandezze variabili (in
testi scientifici; ma non la "d", quando simbolo di derivata);
talvolta alcuni concetti che si vuole
sottolineare, ma solo la prima volta. E comunque si preferiscono le virgolette
alte "...".
2.5 Numerali
Si esprimono ordinariamente in lettere, specie nel
testo, i numeri dallo zero a nove. Si esprimono sempre in cifre i numeri che si
riferiscono a una misura o che evidenziano un riferimento di pagina, capitolo e
simili. Si scrive 600.000, non 600 mila.
Fino a quattro cifre, i numerali si compongono uniti
(ad esclusione delle tabelle in cui le migliaia si separano col punto); oltre
le quattro cifre si scrivono con il punto basso; per separare i numeri interi
dai numeri decimali si usa soltanto la virgola (e non il punto).
Nei numerali espressi in tutte le lettere la desinenza
"mila" non va staccata: cinquemila, non: cinque mila. Nel caso di
milioni e miliardi soltanto, si scrive 600 milioni, 600 miliardi (600.000.000,
600.000.000.000 in tutte cifre si riservano ai casi di incolonnamenti e di
tabelle).
Quando si indicano i decenni si deve scrivere anni
trenta (non anni '30 n anni Trenta). Il secolo va maiuscolo (es. l'Ottocento)
oppure in cifre romane (es. il secolo XX), non l'800 n il secolo 20.
2.6 Parole straniere
Usare con grande parsimonia le parole straniere.
Quando si usano, ricordarsi che solitamente sono indeclinabili (ad es. sono
invariate al plurale le parole inglesi: "gli sport", e non "gli
sports"; "i file", e non "i files", ecc.) e vogliono
l'articolo al maschile (es.: il software, i file, i directory).
In genere invece una buona idea usare come
identificatori nei programmi e nelle formule contenuti nella tesi delle parole
inglesi, perch questo facilita la produzione eventualmente successiva di
articoli scientifici tratti dalla tesi.
3 Figure, tabelle e codice
Figure e tabelle hanno intestazione e numerazione
distinta doppia (il primo numero rappresenta il capitolo) cos: Figura 5.12 (didascalia)
oppure Tabella 4.15 (titolo della tabella). Nota: Le didascalie non fanno parte
della figura!
Nota importante: quando si usano figure o tabelle altrui, per
esempio catturate dal web, occorre sempre citare la fonte della figura.
Le parole nella figura possono essere in inglese
(l'uso dell'inglese torner utile se deciderete di scrivere un articolo tratto
dalla tesi).
Tabelle o figure possono contenere codice. Il codice
eventualmente prodotto durante il lavoro di tesi NON fa parte della tesi
stessa. Potete metterlo in appendice, se proprio ci tenete, ma deve essere
documentato con chiarezza. In breve, nel caso di tesi di progetto, in cui parte
del lavoro di tesi consiste nella produzione di software, consiglio di inserire
nel documento di tesi un'appendice con i seguenti dati:
- ambiente di sviluppo utilizzato (hw, sistema
operativo, compilatore, ecc.);
- numero linee di codice prodotto, inclusi i commenti;
- valutazione del tempo speso nella costruzione del
sistema, in ore-uomo;
- qualche commento sul tipo di sperimentazione fatta.
4 Forma dei riferimenti bibliografici
La bibliografia una parte essenziale di qualsiasi
pubblicazione scientifica, ed in particolare delle tesi di laurea. Una
bibliografia sciatta, incompleta o formalmente redatta male pu essere
penalizzata in sede di valutazione finale.
Se si usa LaTeX, molto vantaggioso usare lo
strumento bibtex per gestire automaticamente la bibliografia ( anzi uno dei
vantaggi fondamentali).
In ogni caso, la forma dei riferimenti importante in
quanto deve consentire al lettore di capire almeno il tipo di pubblicazione
(libro, articolo di rivista, articolo di conferenza, ecc.) e la dimensione del
testo citato (numero di pagine del lavoro).
4.1 Riferimenti nel testo
Un riferimento bibliografico un insieme di
informazioni destinato a permettere l'identificazione di un'opera scritta, ed
eventualmente a consentirne il reperimento. All'interno del testo come
puntatore si usa un formato standard di solito simbolico tra parentesi quadre: [Cia93],
[CiaGel93], [ACC93]. Il codice simbolico che si sceglie deve avere una sintassi
precisa; esistono moltissime sintassi possibili; l'importante essere
consistenti, una volta che se ne scelta una.
Esempio di sintassi per i codici simbolici: se l'autore
uno solo, si usano i primi tre caratteri del cognome e l'anno di
pubblicazione: [Cia93] per una pubblicazione di Ciancarini fatta nel 1993. Con
due autori, si concatenano i primi tre caratteri di ciascun cognome e l'anno di
pubblicazione: [CiaGel93] per una pubblicazione di Ciancarini e Gelernter fatta
nel 1993. Per tre o pi autori si concatenano solo le iniziali dei cognomi e
l'anno di pubblicazione: [CJY93] per una pubblicazione di Ciancarini, Jensen e
Yankelevich fatta nel 1993.
Per distinguere articoli diversi che avessero codici
uguali si aggiunge una lettera (es.: [Cia93a] e [Cia93b] per distinguere due
diverse pubblicazioni di Ciancarini fatte entrambe nel 1993).
4.2 Elenco delle pubblicazioni (bibliografia)
I riferimenti simbolici rimandano alla lista dei
lavori, che si colloca tipicamente alla fine del testo della dissertazione,
prima delle appendici.
Vanno elencate tutte e sole le opere citate nel testo
(non vanno citate quelle solo "lette"), di preferenza in ordine
alfabetico per autore (con bibtex, usare il bibstyle abbrv oppure sorted), con
un formato dipendente dal tipo di opera, e precedute dalla sigla usata nelle
citazioni.
ATTENZIONE: negli esempi di riferimenti bibliografici
che seguono in corsivo ci che andr in corsivo e messo tra virgolette ci
che andr fra virgolette; c' una virgola dove ci vuole la virgola, c' una
parentesi dove ci vuole una parentesi. In altre parole, il lettore cerchi di
ritrovare negli esempi le principali convenzioni che abbiamo descritto.
4.2.1 Libri
Schema:
Autore, Titolo, Numero di edizione (se diversa dalla prima), Luogo
di pubblicazione, Editore, Anno di pubblicazione.
Per gli autori si cita di solito prima il cognome e
poi l'iniziale del nome, separati da virgola. Quando gli autori sono due, si
indicano entrambi nell'ordine in cui appaiono sullo scritto, separati da
virgola; quando sono pi di due si possono indicare tutti oppure solo il primo,
facendo seguire la dicitura "e altri".
Per le opere straniere ricordare che le parole
sostantivi, verbi, aggettivi dei titoli inglesi hanno le iniziali maiuscole.
Esempi
[GolRob83] Goldberg A., Robson D., Smalltalk80: The
Language and its Implementation, New York, AddisonWesley, 1983.
[Cia92] Ciancarini P., Giocatori Artificiali, Milano, Mursia, 1992.
4.2.2 Articoli su periodici e riviste
Schema:
Autore, "Titolo articolo", Nome della
rivista, Volume(Numero),
Anno, Pagine contenenti l'articolo.
Esempi
[ABCCM83] Atkinson M.P., Bailey P.J., Chisholm K.J.,
Cockshott W.P., Morrison R., "An Approach to Persistent Programming", Computer Journal, 26(4),1983, 360-365.
[Bor85] Borgida A., "Features of Languages for
the Development of Information Systems at the Conceptual Level", IEEE Software, 2(1),1985, 63-73.
4.2.3 Capitoli di libri, atti di conferenze
Schema:
Autore, "Titolo articolo", in: Titolo dell'opera o del
congresso,
NomeEditor (ed.), Eventuale volume, Luogo di pubblicazione, Editore, Anno di
pubblicazione, Pagine contenenti la porzione interessata.
Esempi
[CopMai84] Copeland G., Maier D., "Making
Smalltalk a Database System", in: Proc. ACM SIGMOD Intl. Conf. on the Management
of Data, New
York, ACM,1984, 316-325.
[Nie87] Nierstrasz O.M., "What is the 'Object' in
Objectoriented Programming", in: Objects and Things, D.C. Tsichritzis (ed),
Centre Universitarie d'Informatique, University of Geneva, 1987, 1-13.
[OBS86] O'Brien P., Bullis B., Schaffert C.,
"Persistent and Shared Objects in Trellis/Owl", Proc.
International Workshop on Object-Oriented Database Systems, K. Dittrich and U. Dayal
(eds.), Asilomar, Pacific Grove, California, 1986, 113-123.
[SFL81] Smith D., Fox S., Landers T., "Reference
Manual for ADAPLEX", CCA-81-02, Computer Corporation of America, 1981.
4.2.4 Citazioni di documenti tratti dal WWW (URL)
Schema:
Autore, "Titolo articolo", Anno, URL, data dellultima consultazione.
Esempio
[Pre97] Prescod P., "Paul Prescod's DSSSL
Tutorial", 1997, http://itrc.uwaterloo.ca/~papresco/dsssl/tutorial.html,
10 giugno 2003.
5 Confezionamento e consegna del documento di tesi
Entro la data prevista dalla sessione di laurea (15
gennaio: laurea a marzo; 15 maggio: laurea in giugno-luglio; 15 settembre:
laurea in ottobre-dicembre) occorre presentare in segreteria la domanda di tesi
con il titolo provvisorio e la firma del relatore.
La data vera di "chiusura" della tesi viene
decisa consensualmente dallo studente e dal suo relatore. La durata della tesi
di solito proporzionale al numero di crediti che vale.
La consegna del documento di tesi consiste nel suo
deposito in Segreteria di Facolt (due copie) e in Dipartimento (una copia) al
pi tardi 15 giorni prima della data di laurea.
Il relatore deve inoltre informare la Commissione Tesi
del Corso di Laurea, e nel caso di tesi per laurea specialistica deve preparare
una breve relazione per il controrelatore. Il responsabile della Commissione
Tesi per e-mail comunica al candidato il nome del controrelatore. La consegna
del documento di tesi al controrelatore a cura del candidato e avviene circa
10 gg prima della data di laurea.
I miei studenti debbono inoltre consegnarmi una copia
cartacea della tesi, una copia elettronica del testo e delle figure (su disco o
per e-mail), e il software prodotto.
Nota: Inoltre, RIVOGLIO TUTTO IL MATERIALE (libri,
tesi, documenti, ecc.) che vi ho prestato durante il peridodo di tesi.
6 Presentazione
La qualit della presentazione della tesi viene
valutata nel voto finale.
Il candidato ha a disposizione 15-20 minuti per
l'esposizione, e si deve aspettare una o pi domande durante o alla fine
dell'esposizione stessa. Se la tesi fatta da due persone in collaborazione, i
minuti sono circa 15 per ciascuno.
In ogni caso opportuno meditare sull'ordine di
esposizione degli argomenti. Un quarto d'ora per esporre il lavoro di molti
mesi certamente poco, ma in genere sufficiente a descrivere il contesto ed
i principali contributi originali di un lavoro di tesi.
Di solito si prepara una presentazione con uno
strumento come MS Powerpoint oppure con Prosper (macro per LaTeX),. La
presentazione non ha lo scopo di aiutare il candidato ad esporre il suo lavoro:
deve piuttosto aiutare i presenti a capire ci che il candidato sostiene.
Un errore molto comune di esagerare con la lunghezza
della presentazione: ricordare che mediamente occorrono almeno due minuti per
esporre il significato di una pagina di una presentazione.
Un altro errore di riempire troppo i lucidi, magari
usando una fonte piccola, difficile da leggere. buona norma usare invece una
fonte di dimensione di almeno 24 pica. Inoltre, meglio aiutare la
comprensione usando figure (un vecchio adagio recita: "una figura vale
mille parole"). Se siete insicuri delle vostre qualit oratorie
preparatevi delle note a parte, e non appesantite il contenuto della
presentazione.
Io consiglio di solito agli studenti che si laureano
con me di preparare non pi di 12 pagine, organizzate come segue:
1. Titolo della tesi, nome del candidato, data e
luogo.
2. Sommario della presentazione (non quello della
tesi!)
3-11 Contenuto della presentazione
12. Conclusioni.
Decidere come e cosa presentare un'arte. La regola
fondamentale di ogni oratore comunque la seguente:
Prima dite cosa state per dire, poi ditelo, poi
dite cosa avete detto.
Quindi la pagina 2 ha la funzione di introdurre la
presentazione, che viene sviluppata nel seguito. L'ultima pagina, quella delle
conclusioni, idealmente contiene:
a) riassunto dei principali risultati
b) valutazione critica
c) ulteriori sviluppi auspicati, previsti o in corso
7 Il voto finale
Il voto di Laurea si esprime in 110/110. La base del
calcolo la media ponderata per i crediti (le lodi non fanno punteggio), cui
va sommato il voto di tesi di laurea. Il voto di tesi di laurea viene
inizialmente proposto dal relatore; il controrelatore pu associarsi o
dissociarsi dalla proposta. La commissione di laurea sovrana nel determinare
il voto finale, e tiene conto del parere del relatore, del parere del
controrelatore, e della qualit della dissertazione scritta e della
presentazione orale.
Per le nostre triennali: Il voto di tesi va da zero a
sei punti, pi un bonus di due punti per chi si laurea in corso o di un punto
per chi si laurea fuori corso di al massimo un anno.
Per la nostra magistrale: Il voto di tesi va da
zero a nove punti, pi un bonus di due punti per chi si laurea in corso.